Fare attività sportiva, in fase di crescita,non solo è salutare per il nostro fisico,ma è importante per favorire una serie di processi che si ripercuotono anche nell’età adulta.
Già all’inizio della scuola primaria, si può cominciare a praticare uno sport non solo per arricchire il patrimonio motorio e culturale degli alunni,ma anche per orientarsi e scegliere autonomamente e criticamente un’attività sportiva più consona ai propri bisogni ed interessi.
E’ necessario, però, evitare i rischi di specializzazione sportiva precoce perché ciò può portare all’abbandono prematuro di tutta l’attività sportiva.
L’attenzione a livello europeo verso la promozione dell’attività fisica è cresciuta sempre di più, basta pensare al Trattato Europeo di Lisbona del 2009 per capire come si siano gettati le basi per lo sviluppo della dimensione europea nello sport e la promozione delle questioni sportive a livello europeo.
Dal rapporto è emersa l’obbligatorietà dell’Educazione fisica in tutti i curricoli Nazionali esaminati a livello sia primario che secondario inferiore.
Nei curricoli dell’istruzione primaria, infatti, sono state previste attività motorie per sviluppare gradualmente competenze di base che a poco a poco vengono ampliate coinvolgendo discipline sportive più complesse.
La funzione dell’insegnante,a questo punto, deve essere quella di selezionare un’attività piuttosto che un’altra (senza perdere di vista la finalità educativa) in vista di un ben preciso scopo educativo.
Se l’insegnante,per esempio, ritiene opportuno avviare i ragazzi al gioco della pallavolo,o del basket o del rugby,tutto sarà finalizzato a quel gioco senza però che questo diventi la cosa più importante. L’obiettivo, invece, sarà quello di far loro acquisire le abilità necessarie per giocare al gioco prescelto e in seguito utilizzare le stesse abilità per affrontare un’altra disciplina sportiva, integrando l’aspetto educativo.
L’importante è dare all’allievo tutto ciò di cui necessita per farlo crescere come atleta e come persona.
Le attività ludico-sportive, infatti, sviluppano processi di socializzazione attraverso i quali i giovani imparano non solo a misurarsi con se stessi, a conoscersi, ma anche a confrontarsi con gli altri, ad apprendere l’osservanza delle regole, della lealtà, del rispetto e della collaborazione con il gruppo.
I comportamenti acquisiti, inoltre, stimolano all’altruismo, alla cooperazione, alla solidarietà e all’accettazione del‘’diverso’’.
La ‘’diversità’’, nello sport,sembra non rappresentare un ostacolo; al contrario il piacere di partecipare e condividere esperienze sportive sprona l’acquisizione di competenze comunicative, espressive e relazionali.
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Un abbraccio,
Rosalba
Guarda anche il post: “Come indirizzare le conoscenze e le competenze motorie verso la salute e il benessere”, al seguente link https://www.inazione.info/2018/12/30/come-indirizzare-le-conoscenze-e-le-competenze-motorie-verso-la-salute-e-il-benessere/
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