Per meglio comprendere i cambiamenti tecnologici in atto voglio dedicare una breve parentesi al PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale).
L’emergenza coronavirus, le continue innovazioni delle TIC, gli ultimi provvedimenti normativi , hanno portato a rapidi cambiamenti nei processi didattici della scuola (nuove pratiche d’aula, nuove forme metodologiche).
Gli obiettivi di integrazione delle TIC nella didattica, posti qualche anno fa, oggi sono stati rilanciati con il Piano Nazionale Scuola Digitale, tra questi l’introduzione del Registro Elettronico.
Molti sono i progetti del PNSD già avviati come “La Scuola Digitale” che ha predisposto la dotazione per le scuole statali di Lavagne Interattive Multimediali con proiettore e personal computer e Monitor touch; “il progetto Cl@ssi 2.0” che sposta il focus non sugli strumenti tecnologici ma sulla capacità progettuale e creativa dei docenti, i quali possono strutturare un progetto di innovazione didattica; “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)” che si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), e prevede fondi dedicati alla transizione digitale delle pubbliche amministrazioni.
In questa prospettiva, le esperienze formative che hanno integrato le tecnologie digitali nel processo di apprendimento (NUOVE PRATICHE D’AULA) come l’aula virtuale, i software e le app per la didattica, il registro elettronico, diventano buone pratiche se vanno a soddisfare gli esiti attesi.
Un esempio di integrazione delle tecnologie digitali nel processo di apprendimento è quello di utilizzare le applicazioni educative che più si adattano alla consegna richiesta. Riferendomi, per esempio, al contenuto dell’ambito espressivo-comunicativo che ha come consegna “Racconta una tua esperienza sportiva” potrei utilizzare applicazioni quali storyboard that (software per fumetti) , canva (software per la progettazione grafica), pixton (software per fumetti) perchè mi permettono di creare storie con facilità ed originalità. Oppure rispetto al contenuto di Ed.Civica relativo all’ambito sviluppo sostenibile che ha come consegna “Ricerca gli ambienti naturali della tua regione” , potrei utilizzare l’App Google Earth perchè mi permette di creare progetti con immagini virtuali della Terra utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici.