Da quando i Programmi scolastici sono stati sostituiti dalle Indicazioni Nazionali, si è cominciato a parlare di “competenza”per indicare una progettualità che considerasse la persona nella sua globalità. Da ciò si deduce che Il fulcro della competenza motoria è l’integrazione di conoscenze (i saperi), di abilità motorie (il saper fare) e di comportamenti (il saper essere) sulla base delle capacità personali. Secondo la Rivista “Educazione fisica e sportiva ed educazione integrale della persona” , Il termine competenza motoria riguarda, congiuntamente, l’essere e l’avere della persona e l’educazione fisica, correttamente proposta sul piano metodologico, si caratterizza per la varietà di contesti in cui tale rapporto è sistematicamente richiamato. In particolare il gioco è il motore principale per educare la mente, educare il corpo. Se noi riusciamo a coinvolgere gli studenti dal punto di vista sia cognitivo che motorio (farli cioè pensare prima di muoversi) il movimento sarà maggiormente interiorizzato e il ragazzo saprà meglio adattare le abilità motorie e sportive acquisite in situazioni diverse. Inoltre quando i ragazzi giocano, provano emozioni e quindi sono più motivati ad apprendere. L’insegnante così, scegliendo con cura il gioco più adatto, potrà perseguire più facilmente qualsiasi obiettivo programmato.
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